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Consigli per studiare: 5 metodi da utilizzare

Per superare gli esami all’università è necessario attivare dei metodi di studio efficaci che si basano su diversi aspetti: la propensione naturale allo studio, la tipologia di memorizzazione, la concentrazione e l’attenzione.
Le difficoltà, soprattutto quando si parla di esami molto complessi sono numerose e, in molti casi potrebbero fortemente compromettere il percorso accademico.

In Italia, forse anche per errati metodi di studio, la percentuale di fuori corso è altissima. Secondo i dati OCSE solo 1 italiano su 5 riesce a completare gli studi in tempo, a fronte di una media europea molto più elevata. Stesso discorso vale per gli abbandoni, che riguardano 1 studente su 3 nel corso del triennio.
Attivare una nuova cultura dello studio potrebbe essere una soluzione e si potrebbe proprio partire da metodi di studio che possono rendere affrontabile il momento di preparazione dell’esame.
Abbiamo selezionato 5 metodi da utilizzare con consigli per studiare all’università.

La sottolineatura multipla

Il metodo della sottolineatura multipla si basa sulla lettura, la sottolineatura e la ripetizione del materiale oggetto d’esame.
Si suddivide in generale in 4 passaggi:

  • 1. Leggere con attenzione. In questa fase l’obiettivo è avere un’idea generale del testo e una prima comprensione degli argomenti;
  • 2. Rileggere e sottolineare. Effettuare una seconda lettura ed evidenziare i passaggi importanti con un pennarello di uno stesso colore;
  • 3. Ripasso. Rivedere quanto già sottolineato e aggiungere anche degli approfondimenti, dei dettagli e tuto ciò che può essere utile a completare l’informazione. Per renderlo un linguaggio immediato e comprensivo si possono aggiungere segni e simboli che solo lo studente può capire per aiutarsi nella ripetizione;
  • 4. Ripetizione a voce alta: ultima fase dello studio che implica la ripetizione a voce alta e l’ulteriore sottolineatura di passaggi in vari colori sempre più sintetici. L’obiettivo è avere una mappa mentale e visiva che aiuta nella memorizzazione definitiva. 

L’apprendimento con questo metodo viene determinato dalla maggiore confidenza man mano che si sottolinea, che permette di interiorizzare le informazioni e di renderle proprie grazie alla ripetizione a voce alta. 

La tecnica del pomodoro

La tecnica del pomodoro è stata inventata negli anni ’80 dall’imprenditore Francesco Cirillo. Il nome deriva dai timer a forma di pomodoro in voga in quegli anni.
Per attivare la particolare tecnica del pomodoro bisogna scandire il tempo con un timer appunto. Secondo il metodo bisogna studiare 25 minuti e poi interrompere la sessione con 5 minuti di pausa. La procedura si ripete per 4 volte e poi si fa una pausa più lunga.
L’obiettivo è creare una routine che non faccia cadere la concentrazione. Un metodo che si può applicare facilmente se si studia on demand con Università Telematiche come Unicusano, che permettono di gestire in maniera completamente autonoma il tempo di studio.

Le mappe concettuali
Il metodo della mappe concettuali è tra i più diffusi ed è una tecnica molto schematica.

Si basa sulla visualizzazione grafica dei contenuti ed è indicata per chi ha una sviluppata memoria visiva.
Si parte dalla lettura dei testi d’esame e poi si procedere con la schematizzazione. Si pone al centro della mappa, che può essere in varie forme, l’argomento principale e poi si creano collegamenti di vario tipo che vanno a svilupparlo. Per facilitare la memorizzazione si consiglia di personalizzare al massimo il materiale grafico.
Dopo aver completato le mappe si procede con la ripetizione a voce alta, in un primo momento con lo schema davanti e poi solo con il supporto della memoria visiva.

Il metodo Cornell

Il metodo Cornell permette di studiare iniziando dagli appunti a lezione. Al momento della lezione si prepara di volta in volta un foglio su cui già iniziare a raccogliere informazioni prese direttamente dal professore. Se sorgono dubbi o domande, si fissano su un’altra parte del foglio e poi si approfondiscono a casa o durante lo spazio domande a lezione.
Una volta a casa, o durante la preparazione dell’esame, si parte dagli appunti e poi si aggiungono le risposte alle domande e gli approfondimenti dedotti dal materiale d’esame. Si avrà così un nuovo materiale che riassume quanto appreso a lezione e quanto imparato ex novo. La memorizzazione avviene proprio mediante questo lavoro di riassunto e approfondimento. 

Il metodo Feynman

Deve il suo nome al Nobel per la fisica Richard Feynman, che si basa sulla convinzione che quando si trasmette a un’altra persona il nuovo concetto appreso si ha una maggiore capacità espositiva e si acquisisce una buona padronanza degli argomenti.
Per applicare il metodo dunque si dovrà leggere il testo e poi immaginare di raccontare l’argomento a una persona che non conosce la materia. In questo modo il cervello sarà obbligato a rielaborare quanto letto e a memorizzare i concetti, capendo anche quali possono essere i punti deboli da andare a rivedere. 

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